Alla ricerca di un luogo romantico, di paesaggi ariosi e di lentezza abbiamo organizzato un weekend lungo ai Castelli Romani. Ok, direte voi, è una meta piuttosto nota. Gli abitanti della capitale vi trascorrono da sempre le loro gite fuori porta o anche periodi più lunghi di villeggiatura, attratti dalla possibilità di un picnic vista lago e una mangiata in fraschetta, la tipica osteria del luogo. Anche le canzoni popolari ricordano con compiacimento “il vino de li Castelli”. E come dargli torto?
Ville e palazzi nobiliari, giardini lussuosi attestano inoltre la presenza storica delle più importanti famiglie della regione, Vaticano compreso. A Castel Gandolfo, infatti, sul Lago Albano trascorre le vacanze estive il Papa e la presenza secolare dei pontefici si percepisce nel barocco delle chiese, nelle fontane, negli stemmi dei palazzi religiosi e in quei palazzi in cui elemento laico ed ecclesiastico si confondono.
Dov’è quindi la novità?
Per chi viene da fuori regione, è difficile puntare a una meta che sia “romana” senza essere Roma. L’attrazione esercitata dalla capitale fagocita gran parte del turismo. Eppure per il viaggiatore che come noi è in cerca di borghi e di bellezza a dimensione di paese, i Castelli Romani sono una (bella) sorpresa che garantisce calma, ritmi distesi e una perfetta immersione nel verdeazzurro dei paesaggi.
I paesi che fanno parte dell’area dei Castelli Romani sono 17, ma nel nostro weekend abbiamo scelto di visitarne tre (+ 1), privilegiando la lentezza. Se ci conoscete da un po’, saprete che goderci i luoghi con tutta calma è la nostra filosofia di viaggio.
Partiamo!



Castelli Romani: cosa fare a Nemi?
GIORNO 1. La prima tappa del nostro weekend ai Castelli Roma ci porta a Nemi sull’omonimo lago dove abbiamo deciso di soggiornare, incantati dalle atmosfere romantiche del luogo. Il piccolo borgo, cinto dalle mura di Palazzo Ruspoli, si affaccia infatti sul lago con le sue antiche case colorate, le scalette tra i vicoli e le bottegucce che espongono prodotti tipici. Confetture di fragoline, cestini ricolmi di frutti di bosco, salumi e porchetta in bella vista, spezie e funghi, artigianato.
Qui ci ha accolti il centralissimo appartamento di Holiday Homes – mini SPA, una casa tipica, ben ristrutturata, sul punto panoramico più suggestivo del paese. Fare colazione vista lago fra crostate di fragoline e generosa panna è stato il regalo più bello nel nostro weekend lungo ai Castelli. Un’esperienza all’insegna della lentezza, la principale caratteristica di tutti i nostri viaggi.


Cosa fare a Nemi?
- Una passeggiata tra i vicoli e le chiese: il Santuario del Santissimo Crocifisso davanti a cui c’è un comodo parcheggio libero e la cinquecentesca Santa Maria Del Pozzo, fresca di restauri. In particolare, percorrendo Viale Vittorio Emanuele si attraversa il borgo in tutta la sua lunghezza e si incontrano numerosi punti panoramici sul lago.
- Un aperitivo vista lago, assaggiando crostate o dessert a base di fragoline, la specialità del luogo. Il nostro momento preferito, lo confessiamo!
- Una foto panoramica dalla Terrazza degli innamorati, con sosta sulle panchine per godersi la lentezza, il tramonto o il bello della sera. Qui c’è anche una panchina con scarpette rosse che ci invita a ricordare le donne vittime di violenza, in un luogo particolarmente suggestivo.
- La visita al Museo delle Navi Romane sul lago di Nemi che contiene la ricostruzione di due navi romane dell’epoca di Caligola. Il lago dista dal centro un paio di chilometri



Il nostro consiglio mon amour
La prima domenica di giugno si tiene la Sagra delle Fragoline, la specialità del paese. Se siete interessati a questo evento festoso e goloso prenotate il vostro soggiorno con anticipo. Il borgo, come ci racconta una simpatica signora del posto, giustamente innamorata del proprio paese, si riempie fino a scoppiare.
Castelli Romani: cosa fare a Frascati?
GIORNO 2. Seconda tappa. Ci spostiamo a Frascati che dista circa 14 Km da Nemi. Qui le architetture signorili e clericali si mescolano alle fraschette che allungano i loro tavolacci all’esterno. Le insegne di legno dei negozi tradizionali e delle osterie raccontano infatti l’anima popolare e godereccia del paese, le ville signorili e i loro giardini quella nobile – ma non meno gaudente.

Che cosa vedere a Frascati?
- La piazza centrale con la Cattedrale di San Pietro e le geometrie della sua facciata, lateralmente una fontana barocca e tutt’intorno vie e scale che conducono al centro storico della cittadina
- La “falsa cupola” all’interno della Chiesa del Gesù, esempio di illusione ottica dell’arte barocca
- Il bellissimo campanile trecentesco di Santa Maria in Vivario con le bifore che lo decorano come fossero un ricamo architettonico
- Il palazzo vescovile che si impone con le sue mura nel cuore del centro storico
- Le Ville Tuscolane: con le loro facciate neoclassiche sono state il luogo della villeggiatura estiva delle famiglie aristocratiche romane. Complessivamente sono 12, ma solo 7 appartengono al territorio di Frascati. Sono visitabili Villa Falconieri, la monumentale Villa Aldobrandini con un meraviglioso ninfeo, Villa Torlonia che è oggi un parco comunale (bombardata nel corso della seconda guerra mondiale, resta solo il giardino) ed è stata molto apprezzata dai nostri bambini. Villa Grazioli e Villa Tuscolana sono oggi hotel di lusso


Fraschette a Frascati
No, non si può organizzare una gita ai Castelli senza fermarsi in fraschetta. La fraschetta è un’istituzione. In origine era il luogo dove si produceva e vendeva vino. Il nome deriva da “frasca” il ramo pieno di foglie che si trovava all’esterno ad indicare che il vino di stagione era pronto. Le fraschette non avevano cucine e al più, accanto al vino, vi si serviva pane fatto in casa e uova.
Oggi si presenta a tutti gli effetti come un’osteria in cui mangiare prodotti tipici (porchetta e salumi su tutti), bere vino prodotto in loco senza spendere una fortuna e, fra tavolate in legno e botti a vista, godersi l’atmosfera rustica e conviviale di una cantina. In quelle più tradizionali è ancora possibile portarsi da casa un fagotto col cibo da consumare ai tavolacci.
Su Osterie d’Italia, Slow Food Editore, vengono consigliate ‘Na Fojetta e Al posticino. Ma noi, come spesso facciamo non abbiamo scelto il luogo dove fermarci in base alle recensioni o in base a consigli e indicazioni della gente del posto, ma in maniera del tutto casuale. Girovagando per le vie di Frascati un gioco simpatico da improvvisare con i bambini potrebbe essere proprio la caccia alle fraschette: cercare l’insegna più bella, l’ingresso più caratteristico, i nomi più singolari. E così abbiamo fatto. Abbiamo scelto la nostra fraschetta ispirati da un’impressione e cullati dalla certezza che avremmo mangiato bene a prescindere. Quale? La vecchia frasca in via Don Giuseppe Buttarelli, 12. Non siamo rimasti delusi.
La caccia alle vecchie insegne vale anche per le bottegucce, le panetterie, i negozietti di frutta e i carretti con la porchetta.




Il nostro consiglio mon amour
Per visitare il centro del paese e il Palazzo Vescovile basta mezza giornata con sosta in fraschetta. Se invece volete inserire la visita a una o più ville bisogna calcolare l’intero giorno.
Castelli Romani: cosa vedere a Castel Gandolfo?
GIORNO 3. Terza tappa (sulla via del ritorno). Ci spostiamo sul Lago Albano su cui si affaccia Castel Gandolfo, città pontificia, sede della residenza estiva dei papi, elegantissima. L’abbiamo scelta come ultima meta del nostro weekend lungo. Il paese fa parte dei Borghi più Belli d’Italia e colpisce non solo per i palazzi signorili e i giardini, ma anche per le strade che hanno in fondo l’azzurro purissimo del lago.


Cosa vedere a Castel Gandolfo?
- La Collegiata pontificia di San Tommaso da Villanova progettata da Gian Lorenzo Bernini.
- La Villa Barberini e ai sontuosi Giardini. È possibile sia il percorso a piedi della durata di 4 ore che quello con un piccolo bus ecologico per la durata di circa un’ora. All’interno dei giardini sono visibili importanti resti archeologici come la Villa albana di Domiziano. E poi infinite declinazioni di verde e fiori, giochi d’acqua e sculture fin dove l’occhio si perde.
- Il Palazzo Pontificio: un museo appartenente alla Santa Sede.
- Piazza della Libertà: fra caffè e negozietti è una sosta obbligatoria. Anche perché vi si affacciano i monumenti principali della città.
- La Chiesa del lago albano sulle sponde del lago. Un tour da queste parti ci porta più lontano dal centro, ma può essere la cornice ideale per un picnic o anche solo per una passeggiata fra i numerosi chioschetti.





Il nostro consiglio mon amour
Consigliamo di visitare i giardini Barberini a piedi se si ha tempo e se non si hanno bambini piccoli al seguito. La visita con l’autobus, per quanto preveda brevi soste, di fatto non permette buone foto né la possibilità di osservare con calma le siepi, i viali, i numerosissimi monumenti.
La piazza centrale ci è apparsa molto affollata. Abbiamo preferito perciò fermarci ai tavolini di una birreria/paninoteca di qualità – “Gli amici del gusto” – in un bel vicolo vista lago dove era tutto più tranquillo. Esperienza ottima.


E Ariccia?
Sulla via del ritorno abbiamo fatto anche una tappa solo gastronomica ad Ariccia. E quindi, ci dispiace, ma altro non sappiamo dirvi. Eravamo in cerca della porchetta, solo di quella. Abbiamo scelto, sulla scorta di una recensione, l’osteria L’Aricciarola, via Borgo San Rocco, 9 dove abbiamo gustato un antipasto abbondante in cui la porchetta ovviamente la faceva da padrone. Ma quello che più ci ha stupito e che ancora sogniamo ad occhi chiusi e aperti è stato un primo piatto tradizionale da leccarsi i baffi: spaghetti grossi (di sicuro il nome non è questo!) cacio e pepe in una forma di pecorino.
Ci piacerebbe tornare, magari per esplorare con calma il borgo. E poi per riprovare gli spaghetti grossi (lo ripetiamo, nome di sicuro non è questo) cacio e pepe.
Conclusioni mon amour
Un weekend lungo ai Castelli Romani è un’occasione per godere di bellezza, buon cibo, aria buona. Insomma, per rilassarsi. La nostra esperienza ci ha insegnato che si tratta di una meta appetibile non solo in primavera, ma anche in estate se si è alla ricerca di frescura. O se si amano i paesaggi lacustri, le atmosfere dai colori pastello.
I paesi che abbiamo visitato sono tra loro molto vicini e bene si prestano a itinerari pensati per il cicloturismo. Facendo qualche ricerca abbiamo trovato che all’interno del Parco dei Castelli romani è previsto un percorso cicloturistico: il “Grande anello” che parte dalla stazione ferroviaria di Frascati e per 52 Km tocca quasi tutti i comuni del Parco in un profluvio di verde.

Che ne pesate? Se vi abbiamo incuriosito, fatecelo sapere nei commenti. Vi leggiamo con piacere.