Visitare Castelmezzano e Pietrapertosa in un solo giorno ci ha permesso, pur avendo poco tempo a disposizione, di godere pienamente dei paesaggi e dell’atmosfera fiabesca della Basilicata di montagna. Entrambi i borghi fanno parte del Parco Regionale di Gallipoli Cognato e Piccole Dolomiti Lucane. Emergono dal verde vivace dei boschi di cerri e roverelle, lungo le tormentate pareti di roccia arenaria. Un colpo d’occhio spettacolare. Costituiscono inoltre un itinerario che si presta a esperienze diverse.
I due paesi sono fra loro molto vicini in linea d’aria e da Castelmezzano si può raggiungere in poco tempo Pietrapertosa e viceversa. Come? In auto. A piedi. E persino in volo. Da diversi anni è infatti possibile vivere l’esperienza del Volo dell’Angelo. Imbracati e agganciati a un cavo d’acciaio a pancia in giù si può andare da Castelmezzano a Pietrapertosa a una velocità massima di 120Km/h. E con gli occhi fissi a uno strapiombo profondo 800 metri.

Insieme alla città di Campomaggiore, nella quale abbiamo alloggiato, i due borghi sono stati per noi un assaggio (gustoso!) della provincia di Potenza ricca di paesaggi naturali molto diversi e poco noti. Nell’articolo di oggi vogliamo raccontarvi il nostro viaggio slow, assolato e spensierato.
Visitare Castelmezzano: la città natura
La prima impressione
C’è un momento in cui Castelmezzano si rivela in tutta la sua bellezza scenografica. Come un ventaglio di case che digradano dalla roccia, dal costone delle Dolomiti Lucane con i suoi denti affilati protesi verso il cielo. È questa l’immagine che ci è rimasta nella memoria, il primo sguardo. Il primo stupore provato. Ed è interessante scoprire come quelle cime scolpite dalle intemperie millenarie abbiano oggi dei nomi strampalati che le descrivono: Bocca di leone, Incudine, Aquila reale, Becco della civetta, La Grande Madre. Perché le rocce sono come le nuvole. Assumono forme meravigliose e ognuno ci vede qualcosa a mezza strada fra i sogni e il reale. Perciò le troviamo così affascinanti.

Parcheggiare non è stato semplicissimo, le aree parcheggio sono esterne al borgo, subito dopo il tunnel che precede l’ingresso al paese. Il borgo si presenta, così, per fortuna, solo pedonale. Ci hanno colpito le case aggrappolate con i tetti spioventi, il dedalo dei vicoletti medievali, silenziosi e fioriti, l’odore di ragù in certi angoli ciechi. E il vento che di tanto in tanto riportava il grido (di entusiasmo? di paura? di vita sicuramente) di chi sfidava le altezze vertiginose delle Dolomiti col Volo dell’Angelo. Non è stato facile convincere la nostra bambina che era ancora troppo piccola per affrontare un’ esperienza del genere. Un’esperienza che si vive in solitaria e che non è adatta a chi soffre di vertigini.
L’esplorazione
Arrivati subito in piazza Caiazzo, il centro del paese, ci siamo imbattuti nella chiesa madre. Intitolata a Santa Maria dell’Olmo, è sorta nell’XI secolo accanto a un olmo e ad una sorgente. La sua facciata imponente e austera sembrava un enorme parallelepipedo di roccia spoglia. Nel suo centro mostrava, in una piccola teca, l’effigie di San Rocco, protettore del paese, un santo che si incontra spesso nei paesi lucani. L’interno ha una sola navata ma è ricchissimo di sculture e pale d’altare. Spicca per originalità la statua lignea della Madonna dell’Olmo, colorata e di fattezze bizantine.
Abbiamo percorso la strada principale, ci precedeva qualche altro visitatore ma il paese non appariva affollato o rumoroso. Una sosta al volo in un’antica farmacia per acquistare una crema solare ci ha permesso di entrare in un elegante palazzo dai balconi in ferro battuto. Ci siamo diretti poi verso il castello nel punto più alto del paese, a caccia di panorami suggestivi in un saliscendi di stradine che percorrere con passeggino e bimbi in braccio si è rivelato inusuale e inaspettato esercizio fisico.
La montagna spunta sempre alla fine delle strade. E quasi la puoi toccare Odore di ragù e panni stesi. La provincia spesso è tutta qui
Della fortezza normanno–sveva si vedono oggi solo dei resti fra cui una lunghissima scalinata nella roccia. Ed è questa la cifra dell’intero borgo: scorgere edifici che nascono direttamente sulle pendici della montagna, nel cuore dell’arenaria, imbattersi per caso in terrazze panoramiche aperte sulla vallata. Il borgo è stato infatti definito città-natura e proprio per questo rientra nel circuito dei borghi più belli d’Italia.
Da Castelmezzano a Pietrapertosa: il percorso delle Sette Pietre
Spostarsi da Castlmezzano a Pietrapertosa con l’auto è l’opzione per i meno coraggiosi e per i più pigri. Per chi non ha voglia di provare il Volo dell’Angelo, ma ama le esperienze a contatto con la natura è possibile seguire a piedi il Percorso delle Sette Pietre che dura all’incirca un’ora per la lunghezza di due chilometri. Il nome nasce dalla presenza di sette monoliti dai quali, all’improvviso, scaturiscono voci e musiche che rievocano leggende legate alle masciare, le streghe del posto che si riunivano di notte per ballare sotto un albero. Storie tramandate oralmente che sono poi confluite nel libro “Vito ballava con le streghe” di Mimmo Sammartino.
Si tratta di un percorso di immersione profonda nella natura fra sentieri, ponti, muretti a secco e scalette. Un’opportunità da non perdere per vivere in pienezza i paesaggi generosi delle Dolomiti Lucane. Ovviamente è, all’andata, un percorso in salita, perciò è necessario affrontarlo con un vestiario e delle scarpe comode. E se si ha un certo allenamento. Difficilmente potrebbero sostenerlo bambini al di sotto degli otto, nove anni o comunque non abituati al cammino.
Ricordi
Abbiamo conosciuto il percorso prima che nascessero i bambini e abbiamo avuto la fortuna e la forza di viverlo in una giornata ventosa in cui fruscii e suoni della natura si mescolavano perfettamente alle voci delle sette pietre e sembrava, pur nell’immensa solitudine del cammino, di essere in compagnia di creature magiche e nascoste. La seconda volta a Castelmezzano non abbiamo potuto replicare l’esperienza perché con noi c’erano già i nostri figli. Raggiungere Pietrapertosa utilizzando l’automobile ha richiesto lo stesso lasso di tempo (o forse anche di più) per le difficoltà della strada e quelle di parcheggio. E non è stato purtroppo altrettanto bello. In entrambi i casi tuttavia ci è stato possibile visitare Castelmezzano e Pietrapertosa in un unico giorno.
Visitare Pietrapertosa: il borgo saraceno
Ancora una volta ci troviamo di fronte a un nome parlante. Pietrapertosa. Che vuol dire Pietra sfondata. Il paese infatti che nasce su una rupe forata da una parte all’altra. Con i suoi 1088 mt sul livello del mare è il paese più alto della Basilicata. Caratterizzata dall’antica presenza dei saraceni, ne conserva i segni nell’impianto urbanistico. Come anche Castelmezzano è uno dei Borghi più Belli d’Italia e non facciamo fatica a crederlo.
L’esplorazione
Dopo moltissimi giri e incanalati in un’unica obbligatoria direzione di marcia, fra tornanti e dirupi, abbiamo parcheggiato nei pressi della chiesa e del convento di San Francesco. Un complesso del XV secolo, immerso nel silenzio e probabilmente chiuso che ci invitava alla serenità dopo lo stress della guida in salita. Abbiamo iniziato la perlustrazione. E tra i vicoli dell’Arabata, il quartiere più antico del borgo e labirintico proprio come suq, ci siamo persi. Le case, basse, avevano un aspetto vetusto e rustico ed erano tanto silenziose da sembrare disabitate, se non fosse stato per i roseti davanti a qualche cancello e ai panni sventolanti qui e là da un balconcino.
In questo salicendi di vicoli antichi e scalette si fa fatica a distinguere la montagna dalle case Alcune strade non hanno sbocchi ma fiori. E tanto silenzio Itinerari di raccoglimento e pace sotto un cielo screziato, nell’aria buona
Salire. Salire. Salire. Le scale non finiscono mai per chi viaggia con passeggino, e a Pietrapertosa ci sembrava più vero che mai. Ma non si poteva desistere. In cima, a guardia dell’intero paese, la rocca saracena scavata nella roccia era spettacolare col suo torrione superstite in posizione vertiginosa. Ci raccontava di un antico passato. Di una banda di saraceni guidati da un greco di nome Luca convertitosi all’Islam e capace di organizzare feroci scorrerie verso i paesi circostanti fino all’intervento del Catapano bizantino. Di qui la vista ci ripagava di tutte le fatiche. Avevamo la sensazione di poter toccare la montagna con le dita. Di sotto la vallata con i boschi, i torrenti, le colline ci mostrava senza riserve il cuore verde della Basilicata.
Conclusioni mon amour
Raggiungere questi borghi di montagna non è semplicissimo, ma ne vale la pena.
Accettura in lontananza. Come Castlemezzano e Pietrapertosa fa parte del Parco di Gallipoli Cognato e Piccole Dolomiti Lucane (ph. Isabella Stama)
Visitare Castelmezzano e Pietrapertosa in un solo giorno è un’esperienza che abbiamo provato più volte e che ci sentiamo di consigliare soprattutto per un turismo di prossimità, ma anche per quanti soggiornano a Matera e desiderano conoscere meglio il territorio della Basilicata. Ideale per chi come noi ama i rimi lenti e la rilassatezza, ma anche per i più giovani, per chi è più dinamico. Il Parco di Gallipoli Cognato, di cui entrambi i borghi sono parte, permette infatti di effettuare escursioni, attività di orienteering e arrampicata. E poi c’è il Volo dell’Angelo, un’attrazione adrenalinica che prima o poi proveremo anche noi (o probabilmente solo Francesco). La provincia di Potenza ci ha conquistato con i suoi panorami e anche con i suoi sapori. Ma questa è un’altra storia e ve ne parleremo in un altro post.
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Un racconto davvero straordinario di due dei borghi più belli della Basilicata che consiglio di vedere almeno una volta nella vita. L’esperienza del Volo dell’Angelo, poi, è qualcosa di incredibile, un’esperienza unica, meravigliosa, consigliata ai più temerari ma che regala grandi sorprese e piacevoli ricordi ❤
Un’esperienza che portiamo nel cuore. I due borghi sono per noi ormai un luogo dell’anima. Il Volo dell’Angelo ce lo regaleremo non appena i nostri bambini saranno cresciuti. Per ora abbiamo apprezzato molto il percorso a piedi, davvero suggestivo e consigliato