La Riviera delle Palme nella provincia di Ascoli Piceno è stata una promessa mantenuta, una continua scoperta. Non solo per il mare da Bandiera Blu anche quest’anno o per la ciclovia che percorre la costa tra palme e chalet (no, non parliamo di montagna: gli stabilimenti balneari qui si chiamano così), ma anche per i borghi che strapiombano sulla costa. Rocche medievali abbracciate alle colline dove puoi trovare scorci improvvisi, bastioni poderosi, loggeti e case affacciate su terrazze da incanto.


La Riviera delle Palme è un tratto di costa sul basso litorale marchigiano che si estende da Cupra al Tronto. Nel nostro articolo vi racconteremo infatti di Cupra Marittima e della sua parte antica (Borgo Marano), di Grottammare (con Grottammare alta) e di San Benedetto del Tronto: le tre eleganti cittadine che fanno parte della riviera, vicinissime tra loro e ben collegate dalla Strada Statale 16 Adriatica.
Abbiamo trovato affascinante la mescolanza tra lo stile liberty delle ville sul mare e le mura di mattoncini nei centri storici fioriti. Ci è piaciuto godere di spiagge ben attrezzate senza essere storditi dalla confusione del turismo balneare, perché ci bastava spostarci nella parte alta di ciascuna città per trovare bellezza e silenzio, una magia dal sapore antico.
Continuate a leggere, vi raccontiamo tutto.

1. Riviera delle Palme: Cupra Marittima e Borgo di Marano
Cupra Marittima è una cittadina di circa 5500 abitanti il cui nome deriva dalla Dea Cupra, una divinità picena accolta nel pantheon dei romani che di questo insediamento fecero una colonia. La parte bassa, più moderna, ha il tipico aspetto delle città di mare con un lungomare di due chilometri e una bella pineta con tante giostre e mercatini che si animano a sera. Hotel e residence si mescolano ai villini in stile liberty che risalgono ai primi del Novecento. Ma su tutti ci ha colpito il profilo di Villa Cellini con la sua chiesa e le terrazze, oggi sala ricevimenti sulle prime propaggini delle colline.


Le spiagge: dove andare al mare a Cupra Marittima
Le spiagge di Cupra marittima sono ampie e sabbiose, adatte ai bambini perché il fondale è poco profondo, reso sicuro dalla presenza dei frangiflutti (caratteristici di tutto il basso litorale marchigiano). Vi si possono trovare moltissimi lidi attrezzati dai prezzi decisamente convenienti (da 5 euro a 15 per ombrellone e due lettini nel mese di luglio e poco più ad agosto). Ci si può fermare a pranzo o a cena o anche solo per un aperitivo vista mare.
Moltissimi ed ampi sono i tratti di spiaggia libera che si alternano agli stabilimenti balneari. Nell’ultima settimana di luglio non abbiamo mai trovato troppa confusione, neppure negli orari di punta e nel weekend. La chicca? Sedersi nell’acqua turchese e contemplare, di fronte, Borgo Marano che svetta dall’alto con le sue torri quadrate.
Nel corso del nostro soggiorno abbiamo frequentato lo Chalet Ba Beach e Koko Beach e Restaurant che hanno la stessa gestione: promossi a pieni voti per comodità, cura del design e pulizia di tutti gli ambienti. Sono luoghi frequentati per lo più da famiglie con bambini (la presenza di docce calde e fasciatoi li rende davvero children-friendly), di mattina la musica era soffusa. Ci siamo trovati di fronte a una riviera adriatica molto diversa da quella romagnola o dalle nostre spiagge pugliesi, ma non ci è dispiaciuto dal momento che la movida sfrenata proprio non ci appassiona.


Borgo di Marano o Cupra Alta
Borgo di Marano è il nome antico di Cupra Alta, il nucleo medievale della città. Lo si raggiunge anche a piedi (se non vi spaventano le salite) oppure in navetta: è una zona a traffico limitato a partire dalla Porta Maggiore. La passeggiata di circa 1 Km a piedi, per quanto faticosa, regala angoli preziosi. Il borgo è, infatti, caratterizzato dalla cinta muraria originale con torri quadrate e merlature che spuntano tra pini marittimi incurvati dal vento e una cascata di vegetazione spontanea. Spicca su tutte la Torre di Sant’Andrea.

Ci hanno colpito le antiche case disposte sui diversi livelli e costruite con mattoncini rossi. Molte erano in abbandono, altre ancora abitate. Complessivamente si aveva la sensazione di un paese antichissimo, addormentato, semi-abbandonato in alcune parti. Dal Belvedere dedicato alla memoria del poeta Giorgio Calcagno abbiamo potuto ammirare al tramonto uno dei più suggestivi panorami del nostro viaggio con la marina, lontana, nelle prime luci della sera. Che pace!




Nel borgo abbiamo visitato la piccola Chiesa dell’Annunziata che ospita una mostra permanente di diorami: il presepe d’arte di Paolo Fontana. Il presepe racconta l’intera vita di Gesù, scena dopo scena, dalla nascita alla resurrezione. Ci ha colpito la forte tridimensionalità e la presenza realistica dei dettagli secondo la tradizione dei presepi di origine spagnola. Non siamo riusciti, invece, a visitare il Museo Archeologico dedicato perlopiù alla civiltà picena, aperto nel fine settimana.

Dove mangiare a Cupra Marittima
Nel Borgo di Marano, ossia nella parte alta di Cupra, ci sono due ristorantini molto romantici. Il primo è Il Castello, ristorante e locanda, via Castello 35. Ci si può fermare anche solo per un aperitivo (magari un tagliere con vino e prodotti tipici). Vi si gode una bella vista dall’alto sulla marina ed è possibile gustare una buona cucina di pesce. Siamo stati colpiti soprattutto dall’accoglienza e dalla disponibilità dei ragazzi che lo gestiscono. Abbiamo inoltre assaggiato una carbonara di pesce spada che consigliamo a tutti. Si può scegliere tra menù fisso e alla carta. Benché non ci sia un’ampia scelta, i piatti proposti sono davvero invitanti.



Se invece volete assaggiare una cucina a base di carne e verdura, nello stesso borgo si trova anche Pepenero, in via Castello,un’osteria con tavoli all’aperto immersi nel verde di una fiorita terrazza naturale altrettanto suggestiva. I prodotti sono locali e particolarmente apprezzati da chi ama la filosofia dello slow food. Il menù fisso a 35 euro vale davvero la spesa. Prenotate con anticipo (è sempre pieno!!!)
Se invece volete mangiare sul mare potete scegliere fra i moltissimi ristoranti degli stabilimenti balneari. Noi abbiamo provato il Koko Beach & Restaurant. Vi si mangia esclusivamente pesce. Accanto ai piatti più semplici vi sono alcuni antipasti e secondi più sofisticati. Ottima la frittura e i primi. I prezzi sono più un po’ alti di quelli del borgo e le porzioni più ridotte. L’ambiente è moderno, molto curato e il personale gentile (è una caratteristica che abbiamo riscontrato un po’ dovunque a Cupra).

Dove alloggiare nel borgo di Marano
Abbiamo alloggiato per una settimana in una deliziosa casetta nel borgo di Marano, Appartamento Relax al Borgo. Un appartamento tradizionale, recuperato da qualche anno, nella parte più alta della rocca. La casa era molto luminosa e abbastanza comoda (nonostante mancassero le zanzariere, ma non le zanzare). Abbiamo ottenuto un permesso temporaneo per poter parcheggiare l’auto nella zona ma non sempre è stato facile. Ci siamo abituati in fretta ai vicoli strettissimi e agli strapiombi senza barriere, ma vi confesso che spesso ne avevo un terrore matto.
Per chi cerca altre soluzioni, tuttavia, nel borgo sono presenti anche un b&b e una pensione (il Castello). I turisti erano soprattutto stranieri provenienti dal Nord Europa. La presenza di strutture ricettive è tuttavia discreta e non invade l’atmosfera autentica del luogo e il suo aspetto medievale.

2. Riviera delle Palme: Grottammare
Al centro della Riviera delle Palme c’è la città di Grottammare, una città di quasi 16.000 abitanti, anch’essa suddivisa in una parte bassa, più moderna, e una arroccata in alto che ne costituisce il centro storico medievale. La marina è stata abitata nuovamente dal XIX secolo e si caratterizza per un lungomare ricchissimo di locali, spiagge e stabilimenti balneari. Ma certamente l’elemento architettonico più caratteristico è una sfilata di elegantissime ville liberty con i loro giardini fioriti. Tutte diverse nei loro colori pastello, le dimore primo novecentesche ci hanno ricordato le atmosfere di vacanza d’altri tempi e le ambientazioni dei romanzi di Scott Fitzgerald


La città d’estate è molto vivace e ricca di eventi: mercatini, sagre culinarie, manifestazioni legate al vino, festival dedicati al cabaret e festival dedicati agli anni Ottanta, cinema all’aperto nei giardini del Comune (ai nostri figli è piaciuto tantissimo). Vi consigliamo di procurarvi per tempo il calendario con gli eventi dell’estate. Noi lo abbiamo trovato utilissimo.
Tuttavia il nostro cuore è rimasto legato soprattutto al borgo medievale, nella parte alta. Continuate a leggere, ve lo raccontiamo nei dettagli.
Grottammare alta tra i Borghi più belli d’Italia
Il centro storico di Grottammare, tra i Borghi più belli d’Italia, è il suo nucleo medievale, posto in alto, e dominato dai ruderi del castello. Lo si raggiunge a piedi, la salita è dolce (tranne che nel punto più alto, in corrispondenza della rocca). Potete parcheggiare comodamente nell’ampio parcheggio sotto le Mura.
Oltrepassata la porta principale ci si ritrova immersi nei vicoli fioriti (casate di glicine fra i cancelli dei giardini, rose, gerani ad abbellire le case: un vero pot pourri mediterraneo). Preparatevi a spalancare gli occhi su improvvisi scorci mare e monti. Diverse sono le terrazze che guardano verso il mare fra i torrioni bruni delle mura, spesso occupate dai tavoli civettuoli dei ristoranti (tanti, a dirla tutta).
Il centro esatto del borgo è costituito dalla piazzetta, Piazza Peretti, con le iconiche logge dell’Arancio, il Palazzo Priorale, la chiesa di San Giovanni Battista, il Teatro e l’Osteria dell’Arancio, anch’essi legati alla tradizione del borgo.

Si dice che sia stato Papa Sisto V a piantare un arancio al centro della piazza. In ogni caso, gli aranci sono una caratteristica comune dei giardini del borgo. Qui, seduti alle panche vicino al loggeto, ci siamo goduti la bellezza del paesaggio e la vitalità della piazzetta mentre i nostri bimbi scorrazzavano impazziti fra scalette, colonne e archi in penombra.
Proseguendo fino in cima al castello dovrete fare i conti con salite sempre più ripide e con un acciottolato scivoloso. Vi consigliamo scarpe basse con suola di gomma, uso dei corrimano e – se avete bambini piccoli – di rinunciare al passeggino.





Dove mangiare a Grottammare
Nel borgo i ristoranti, le vinerie e i locali per fare aperitivo sono tantissimi. L’Osteria dell’Arancio, in Piazza Peretti è un ristorante storico anche se la gestione negli anni non è più la stessa. La cucina propone piatti sia di mare che di terra ma con accostamenti originali (avete mai mangiato le ortiche?). Credo però che il punto forte sia la sua posizione, nel cuore della piazza.

Sul lungomare, invece, ci è piaciuto lo Chalet Don Diego, via Lungomare De Gasperi, 35, con un interno in legno in stile marinaresco e un bel giardino d’aranci e orto all’esterno. Anche qui la formula era quella del menù fisso (con tantissimi assaggi a base di pesce (di mattina è invece possibile scegliere alla carta).
Sulla strada per Cupra invece c’è la Trattoria-pizzeria Degli Orti, via Lame 56, sul versante della collina con terrazzino panoramico e un comodo parcheggio. Ottimi i prezzi (e le olive fritte). Ci è piaciuto perché avere la possibilità di ordinare anche la pizza ha salvato i nostri bambini dall’ennesimo menù baby con cotoletta e patatine. Sempre pienissimo e la prima volta, senza prenotazione, non siamo riusciti ad entrare. Ma è una caratteristica comune in tutta la città. Sia il borgo che la marina si presentano piuttosto affollati la sera d’estate. Telefonare con buon anticipo conviene sempre.
3. Riviera delle Palme: San Benedetto del Tronto
La Riviera delle Palme giunge infine a San Benedetto del Tronto, la città più sud delle tre e anche la più grande con 50000 abitanti. Ci siamo stati solo per qualche ora ma ne conserviamo un ricordo “colorato”, arruffato.
Si trova sulla foce del fiume Tronto, è una città portuale che ha il nucleo più antico nella parte più alta. Anche qui il lungomare è fiancheggiato da ville signorili, campetti sportivi e pinete che lo rendono uno dei più belli dell’Adriatico. Ma non solo. La particolarità è nella presenza di veri e propri giardini a tema che offrono un saggio botanico dei vari ambienti: Arido, Umido, Mediterraneo, di Campagna – con erbe officinali – degli Aranci e tanti altri. Belli. Rappresentano un ottimo esempio di smellscapes, paesaggi olfattivi rivolti a un turismo d’immersione, non solo sbadatamente vacanziero.


Dal molo sud un’altra particolarità che piacerà ai lettori: una scultura dedicata al Gabbiano Jonathan Livingston lungo la Livingston Way. Sculture e arte sono inoltre la caratteristica principale dell’isola pedonale attorno a Viale Moretti, zona del passeggio serale
Dal Paese Alto domina la trecentesca Torre dei Gualtieri o Torrione con le sue merlature. Non abbiamo avuto il tempo di esplorare questa parte della città. Avendo poco tempo, ci siamo concentrati solo sulla marina e sulla parte più moderna della città.
La pista ciclabile della Riviera delle Palme
L’intera Riviera delle Palme è percorsa per 16 km da una bella pista ciclabile che parte da Porto d’Ascoli, quartiere di san Benedetto del Tronto, e arriva a Cupra costeggiando il lungomare e la litoranea. Pedalare senza fretta, tra il verde e l’azzurro, nel tardo pomeriggio poco prima del tramonto è il modo migliore per godersi pace e frescura e per catturare il “genius loci” della riviera.

La pista è a misura di bambino perché sono possibili moltissime soste con giostrine, giardini, pinete e naturalmente… le amplissime spiagge. Se non avete con voi le biciclette, non c’è problema. Lungo la pista è facilissimo trovare numerosi punti di noleggio con bici di ogni tipo e di ogni misura.
La pista ciclabile sulla Riviera si ricollega alla più ampia Ciclovia Adriatica che si snoda da Trieste a Bari (sebbene non continuativamente) accarezzando la costa.
Come raggiungere la Riviera delle Palme
Raggiungere la Riviera delle Palme è semplice sia per chi viaggia in auto, sia per chi si sposta in treno. Dall’autostrada A 14 si può imboccare sia l’uscita per Grottammare che per San Benedetto del Tronto.
Cupra, Grottammare e San Benedetto del Tronto sono inoltre sulla linea ferroviaria che da Ancona giunge sino a Bari. Le stazioni sono vicinissime al lungomare a al centro delle città. Le tre città sono inoltre collegate da un’ottima pista ciclabile.
L’aeroporto più vicino è quello di Pescara.
Conclusioni Mon Amour
Il nostro itinerario nella Riviera delle Palme è terminato, così come le nostre vacanze marchigiane tra borghi medievali e mare pulito, salite ripide e persiane. Rintocchi di campane, cicale assordanti. E cascate di piante rampicanti sulle mura di mattoni e travertino, senza dimenticare le zanzare, tante, in un’estate calda persino in collina.
Ci portiamo a casa il ricordo dei paesaggi a perdita d’occhio rubati a una terrazza naturale o allo strapiombo lungo il quale spesso abbiamo parcheggiato. La sera in un borgo silenzioso, quasi fantasma, il mistero di alcune porte sprangate, dei cancelli schiusi su giardini che sembravano rigogliosi e selvaggi, la luce azzurra in fondo a un sottano. E la torre con le sue merlature che guardavamo sempre, oltre la finestra del nostro appartamento, prima di addormentarci.
Consigliamo questi luoghi a chi ama il mare ma non cerca la movida sfrenata. A chi, dopo le luci del lungo mare, sente il bisogno di una penombra avvolgente e di mura che raccontano antiche storie

Nei prossimi articoli vi racconteremo di Offida, città del vino e del merletto a tombolo, e di Acquaviva Picena, una bella, inaspettata, scoperta. Che ne dite?