Monopoli è una città tutta da scoprire. Lo scrive Alitalia in un post del 31 agosto apparso su Facebook nella sua pagina ufficiale. Perla d’Adriatico, a poco più di 40 Km a sud del capoluogo pugliese, in molti l’hanno conosciuta per le sue calette e per il mare verde smeraldo. Ma Monopoli non vive solo d’estate e non finisce sulle sue spiagge.
Viaggiare in bassa stagione può essere un’ottima idea. Perché?
C’è un turismo in ascesa che ama la lentezza. La quiete di una passeggiata in bici fra gli ulivi delle cento contrade. O perdersi nel silenzio dei vicoli, lontano dalla movida d’agosto. C’è una Monopoli di chiese barocche e di chiese rupestri, di masserie fortificate e palazzi signorili. Disponibile in ogni momento dell’anno. Una Monopoli in cui si sta bene anche quando i lidi si chiudono e la litoranea è vuota.

In tempi di necessario distanziamento sociale privilegiare una stagione lontana dall’affollamento permette di godere dei luoghi in maggiore sicurezza. E, anche senza considerare l’emergenza sanitaria, visitare una città in periodi più tranquilli consente di conoscerla meglio, nella sua cultura più genuina. A Monopoli del resto si vive bene. Secondo un rapporto curato dalla rivista Amazingpuglia è la città pugliese in cui si vive meglio. Subito dopo Bari e più degli altri capoluoghi o dei centri noti al panorama turistico nazionale e internazionale.
Secondo noi è una città di provincia capace di valorizzare le proprie risorse. E di offrire bellezza a chi ci abita e a chi la visita in qualunque momento dell’anno. Nel nostro articolo, perciò, vi presentiamo la magia di un soggiorno a Monopoli in bassa stagione. E un elenco di eventi culturali e folkloristici che non si concentrano solo nella stagione estiva.
Monopoli: cosa fare quando non si può andare al mare
Il mare è sempre lì. Estate e inverno. Selvaggio e indomito. Una striscia azzurra in fondo alle strade. Un luccichio in cui si perdono i nostri pensieri più tumultuosi. Nei giorni di scirocco il profumo lo senti per i vicoli del paese vecchio, negli antichi chiassi, fra i pertugi delle case. È un profumo di alghe e di salsedine. A volte giunge fino a Piazza Vittorio Emanuele che i monopolitani chiamano affettuosamente il borgo. Una piazza tra le più grandi e suggestive d’Italia.
Il mare è il fiore all’occhiello della città di Monopoli, ma non sempre ci si può tuffare. Prima o poi l’estate finisce. Anche in Puglia dove spesso si allunga fino a ottobre o talvolta fino a novembre inoltrato. Prima o poi il freddo arriva anche da queste parti. E allora non si può far altro che godersi la marina lungo il perimetro del porticciolo o dalle finestre del castello di Carlo V. E scoprire il paese con lunghe, lente passeggiate e diversi itinerari. Eccoli per voi.
In città
Visitare attentamente il borgo antico è un’esperienza che potrebbe richiedere diverse ore. Vi consigliamo di partire dal porto e di percorrere il perimetro del paese vecchio costeggiando il mare fino al Molo di Tramontana. Il Castello di Carlo V vi osserverà imponente e silenzioso. Oltrepassato il suo arco d’accesso, si entrerà nel cuore della parte antica. Il fortilizio, nato come struttura difensiva nel 1552, è oggi un contenitore di mostre ed eventi. Se ne ammirano numerose sale, il terrazzo esterno, gli scavi nei sotterranei.
Seguendo il sistema di fortificazioni esterne, poi, si percorre il bianco lungomare scandito da lampioni e a case fiorite. Ed è possibile incontrare le prime chiesette. Santa Maria della Zaffara, di cui si vede il retro e l’omonimo bastione. San Salvatore con la facciata corrosa dalla salsedine. San Vito di fronte alla muraglia ancora intatta. Le mura cinquecentesche si interrompono in corrispondenza del luogo in cui sorgeva la Porta Vecchia. Da qui ha inizio la litoranea con le sue ben note calette.
Il porticciolo vecchio… … oltrepassato l’arco esterno del Castello di Carlo V si entra nel centro storico … seguendo il lungomare si giunge al bastione Santa Maria e alle mura cinquecentesche Cala Porta Vecchia è la prima spiaggia che si incontra sulla litoranea oltre le mura
La Cattedrale
Proseguendo nel centro storico ad anello si va incontro alla Chiesa di Santa Maria del Suffragio dal ricco interno barocco. Particolarissimo il suo tripudio macabro di scheletri sul portale e le mummie dell’antica confraternita visibili dalla grata di una finestra. Ma gli occhi vanno oltre e già s’impone alla vista il campanile della Cattedrale che ne annuncia la bellezza indiscussa. Vi consigliamo di contattare l’associazione Pietre Vive e di prenotare una visita alla cripta e al museo della Cattedrale. Il percorso sarà guidato da giovani professionisti e appassionati volontari e vi farà viaggiare, fra scavi e reperti preziosi, dall’età del Bronzo ai giorni nostri.
Il museo racchiude storie e tesori che spesso sfuggono al turista frettoloso e anche a molti abitanti del posto. Dalla stauroteca cinquecentesca al suggestivo architrave romanico, passando per le trozzelle messapiche: il percorso vi resterà nel cuore a lungo.

Ritornati all’esterno sarete pronti per godervi la meraviglia del sagrato con la facciata tardo barocca della Cattedrale. All’interno però lo stupore continua fra marmi e stucchi e una pianta sui generis a doppio transetto. Da una due rampe di scale simmetriche e monumentali si raggiunge le cappella sopraelevata dedicata alla Vergine della Madia. Punto focale su cui si concentra lo sguardo di chi entra in chiesa.
Su prenotazione i ragazzi dell’Associazione Pietre Vive potrebbero illustrarvi la storia e l’architettura della chiesa in ogni suo dettaglio. Ma se preferite scoprirla da soli, non abbiate fretta e regalatevi il tempo di osservare le pale d’altare dal sapore di Controriforma, le sculture, gli affreschi ai lati della cupola.
Il cuore nascosto dei vicoli
Finora ci siamo spostati per le vie più esterne del borgo antico. È giunto però il momento di tuffarsi nei vicoli più interni e fare il pieno di odori, di voci, di musica rubata a una finestra. Qui perdersi è facile, ma anche catartico. Prima o poi si giungerà in Piazza Palmieri. È bello scoprirla per caso, imboccando un vicolo stretto come un pertugio o dopo qualche svolta a caso.
Piazza Palmieri è il cuore della parte antica ed è dominata dall’omonimo bellissimo palazzo signorile. Il suo atrio interno con loggiato in stile napoletano vale tutta la visita. Moltissimi altri palazzi di pregio caratterizzano il centro storico monopolitano: palazzo Martinelli, palazzo Indelli, palazzo Garibaldi.
Bianco e azzurro sono i colori del paese vecchio Le edicole in onore della Madonna della Madia sono un omaggio dei pescatori Vico del vento è tra i più suggestivi del paese
E poi ci sono le vecchie chiese. Tutte meritano uno sguardo attento. Dalla romanica Santa Maria Amalfitana con la sua cripta antica alla Chiesa di San Leonardo con annesso monastero. Dalla barocca Santa Teresa alla cinquecentesca San Domenico. Sono tutte visitabili nelle ore di apertura. Ma ancora più affascinanti sembrano quelle abbandonate. Piccole e grandi. Chiesette che danno il nome a una strada, a una piazzetta, a un chiasso, benché sprangate e cadenti. Ciascuna di esse ha da offrire un dettaglio, una storia o anche solo fascino malinconico delle rovine.
Il chiasso è un tipico atrio su cui si affacciano più case. Vi si coltivano rapporti di buon vicinato e convivialità … un luogo in cui assaporare i colori del Mediterraneo
Piazza Garibaldi
La visita del centro storico dovrà finire in piazza Garibaldi. Qui si concentra la vita notturna del paese e nelle sere d’agosto trovare posto in uno dei numerosi locali può essere difficile senza prenotazione. In bassa stagione però si può godere della piazza in tutta tranquillità. E noi vi suggeriamo di non perdere la visita della Biblioteca Prospero Rendella. Architettura moderna al suo interno, vista spettacolare sul porto. Ma soprattutto la possibilità di fruire con comodo delle fresche sale di lettura e di studio.
In campagna
Monopoli è nota come la città delle novantanove contrade. Si chiamano così le numerose frazioni che costituiscono il vasto territorio rurale del paese. Luogo di villeggiatura fra le colline e la costa, la campagna monopolitana appare come luogo privilegiato per escursioni a piedi o in bicicletta. Munitevi di una mappa e andate a caccia delle numerose masserie fortificate.
Alcune sono ancora abitate e fungono da aziende agricole immerse fra ulivi secolari. Altre sono state trasformate in strutture ricettive e vi si può pranzare e pernottare. Nate a partire dal XVI secolo erano vere e proprie cittadelle autosufficienti con locali da lavoro e di residenza, con la chiesa e l’aia. Ma soprattutto furono munite di opere di difesa e avvistamento ancora oggi assai affascinanti.

Macchia mediterranea, lecci e querce. Le colline del territorio monopolitano, sia nella parte abitata e antropizzata che in quella boschiva, sono un luogo ideale per escursioni e gite fuori porta. Poco note al turismo di massa si prestano invece a una vacanza di senso, a ritmo lento, di quelle che piacciono noi. Attraversate da lame che si allungano fino al mare schiudono, inoltre, la magia delle chiese rupestri.
Su tutti spicca, in particolare, il complesso in onore dei Santi Andrea a Procopio in contrada Lamalunga (qui una visita virtuale, ma non perdetevi quella reale!) È stato scavato nell’ XI secolo sulle pendici di una lama detta dell’Assunta come si deduce dall’epigrafe incisa sulla facciata. Luogo misterioso e mistico su cui si scorgono le tracce degli affreschi originari.
Monopoli: eventi da non perdere fuori dalla stagione estiva
Monopoli sta cercando di raccontarsi in tutte le stagioni. Da diversi anni ospita il PhEST , un festival a vocazione mediterranea dedicato alla fotografia d’autore, al cinema, alla musica, all’arte. Quest’anno è iniziato il 7 Agosto e si concluderà il 1 Novembre. Al centro c’è il mar Mediterraneo come culla di popoli e culture. Uno sguardo che la città lancia al di là del mare. Strade, mura e palazzi antichi di Monopoli diventano suggestivi musei capaci di esaltare la grande fotografia. E sono essi stessi parte (potente) del racconto.
Nelle domeniche di Ottobre si tiene invece Gozzovigliando, una manifestazione dedicata al mare e al mondo dei pescatori. Il programma è ricco di spettacoli e di attività che coinvolgono gli spettatori. Attraverso escursioni gratuite sui gozzi, le tipiche barchette rosse e blu usate dai pescatori locali, mostre e mercatini d’artigianato tutti possono conoscere la tradizione marinara. La vera anima del paese.
Nel mese di Dicembre e per l’intero periodo natalizio la piazza Vittorio Emanuele e il centralissimo Corso Umberto ogni anno ospitano attrazioni varie dedicate a grandi e piccini. Il programma cambia di anno in anno. Si va dai mercatini alla Casa di Babbo Natale (l’anno scorso la più grande della Puglia). Dalle sfilate dei personaggi amati dai bambini agli artisti di strada. Dalla pista di ghiaccio alle giostre gonfiabili. Il 2019 è stato l’anno delle proiezioni luminose sulle case del porto vecchio e sulla muraglia, il 2018 quello della grande ruota panoramica sul mare.
Ci sono diversi buoni motivi, perciò, per visitare Monopoli in autunno.
Monopoli: a un passo da …
Se non vi bastano tutte queste ragioni per visitare la città in bassa stagione, pensate a Monopoli come a un ponte verso altre imperdibili località pugliesi. Si trova infatti a soli:
- 6 Km da Polignano (Ba) a mare con le sue scogliere vertiginose
- 15 Km dalle Grotte di Castellana (Ba)
- 16 Km dallo Zoo Safari di Fasano (Br)
- 21 Km da Alberobello (Ba), Patrimonio Unesco
- 26 Km da Locorotondo, paesino che fa parte dei Borghi più belli d’Italia
Conclusioni mon amour
Molte città di provincia hanno compreso l’importanza di destagionalizzare il turismo. Hanno capito che la loro forza è nella quotidianità. Nella bellezza delle tradizioni che meglio si colgono fuori dal rumore del turismo di massa. Nei periodo di bassa affluenza di visitatori è possibile privilegiare la lentezza, la densità esperienziale di un viaggio slow, la relazione autentica con gli abitanti del posto.
L’attrazione esercitata dalle spiagge monopolitane, la vivacità indiscussa della sua estate non bastano a fare di Monopoli una località esclusivamente balneare. Sarebbe un grave torto alla complessità della sua storia, alla varietà dei suoi paesaggi e dei suoi monumenti.


