Di ritorno dal nostro ultimo week end vi parliamo di Grottaglie: cosa vedere, dove mangiare e dove alloggiare nella città pugliese della ceramica, dell’olio buono e dei cartoni animati.
Grottaglie (Ta) è colore puro, in mille sfumature. Ce ne siamo accorti pur avendola visitata sotto la pioggia battente e nonostante qualche cantiere di troppo nel centro storico. Fra un arco a tutto sesto e un palazzotto barocco, fra un’antica chiesa e una scalinata, i murales spuntavano all’improvviso. Di qui un’Alice col suo beffardo Stregatto, di là Gigi la Trottola con la linguaccia. E poi Creamy, Lupin, Pinocchio. Ma non finisce qui. Cascate di fiori e piante rampicanti tra le case si mescolavano a frammenti di ceramica sui muri. Al verde smeraldo e all’arancione puro dei “pumi” si aggiungeva, allegro, il caleidoscopio delle botteghe artigiane.
Ci sembrava, nel cuore dell’autunno maturo, di percorrere una primavera smaltata.
Il sentimento di provincia si sentiva forte, genuino. Nella piazza, luogo di convivialità per eccellenza, fra le panchine e la fontana monumentale. Nei festeggiamenti del 31 Ottobre durante i quali i nostri figli si sono mescolati ai bambini del paese mascherati da mostri allegri. Ma soprattutto nell’accoglienza da parte degli anziani del luogo che ci ha fatto sentire sempre “accompagnati” e benvoluti.
Che aspettate? Continuate a leggere per trovare suggestioni inattese e utili informazioni. E se volete sapere tutto ma proprio tutto sui pumi, simbolo ormai non solo della città ma dell’intera Puglia barocca.

Grottaglie: cosa vedere
Grottaglie è una cittadina della provincia di Taranto di quasi 31 mila abitanti. Tradizionalmente è nota per la produzione di ceramiche artistiche a cui è dedicato un quartiere e un museo molto interessante. Da qualche anno il centro storico e le altre zone della città si sono arricchiti di murales dedicati ai cartoni animati. Abbiamo deciso di visitare il paese pensando che ai nostri bambini potesse piacere.
In realtà, anche noi avevamo voglia di un tuffo nella nostalgia e di apprezzare, accanto ai nostri beneamati vicoletti, anche un po’ di street art
Il paese si può visitare anche in mezza giornata, ma una sosta più lunga – come abbiamo fatto noi – permette di assaporarne i ritmi, di scoprire la gastronomia, di cercare locali sfiziosi (che non mancano).
Dove parcheggiare? Non è un problema. Troverete un comodissimo parcheggio a ridosso del quartiere delle ceramiche e del centro storico. Al momento della nostra visita (Ottobre/Novembre) non si pagava nulla se non qualche spicciolo (volontario) a un vecchietto che si è mostrato perlomeno più simpatico dei soliti (terribili) parcheggiatori abusivi.
Il centro storico di Grottaglie
Il centro storico di Grottaglie si visita senza bussola e senza mappa, semplicemente camminando e seguendo l’ispirazione del momento. È una zona a traffico limitato, ma bisogna comunque prestare attenzione alle auto (poche, non vi preoccupate) che vi circolano. Qui si trovano numerosi angoli fioriti, panche di pietra, archi, scalette.
Il cuore del quartiere è piazza Regina Margherita su cui campeggia la Chiesa Madre, ossia la Collegiata Maria SS. Annunziata (1372) con la sua bella cupola maiolicata e un rosone sulla facciata. Nel suo interno, alla struttura tardo romanica si accostano cappelle laterali più tarde con altari barocchi (per esempio quella dedicata a san Ciro). Semplicità estrema e stile molto fiorito si alternano creando un effetto strano. A noi sono piaciute particolarmente alcune cementine fiorite e il senso di raccoglimento favorito dalla penombra e dal silenzio assoluto.
Intorno alla chiesa si aprono con i loro tavolini numerosi locali. Anche qui tra, edera e pumi sui palazzi eleganti, troverete sulle pareti le sagome di cartoni animati molto noti.
Interessante è poi il Santuario intitolato a San Francesco de Geronimo, patrono di Grottaglie, e la sua casa natale che in parte è inglobata nella chiesa e in parte adibita a museo. Francesco de Geronimo era un gesuita originario di Grottaglie che ha contribuito, a Napoli, alla diffusione del culto di San Ciro. La chiesa a lui dedicata ha un timpano triangolare e vista dalla strada sembra piccola e discreta, meno scenografica della Chiesa Madre. In realtà, l’interno a tre navate è spiazzante sia per le decorazioni in marmi policromi che per le dimensioni. Non pensavamo, infatti, fosse tanto grande. Così come non ci aspettavamo la maschera del santo dormiente (che come molte reliquie fa un po’ impressione). A completare le meraviglie del santuario c’è di nuovo una cupola policroma difficile da vedere dalla strada.
Proseguiamo però nella nostra passeggiata e raggiungiamo le botteghe artigiane.
Il quartiere delle ceramiche
Il quartiere delle ceramiche di Grottaglie sorge a ridosso del centro storico e vi si accede da una scalinata. Nel dialetto locale è detto Quartiere delle Cammennere, ossia dei camini. O forse delle Camenae, le muse italiche invocate da Livio Andronico. Ci piace molto questa seconda interpretazione perché qui di arte (e anche di letteratura!) ce n’è davvero tanta!
Il quartiere delle ceramiche costeggia le mura del Castello Episcopio (un bel colpo d’occhio anche di sera) e mostra un susseguirsi di botteghe artigiane e d’arte (i due aspetti giustamente si confondono). All’interno non solo è possibile acquistare le opere, alcune delle quali di grande pregio, ma anche visitarne l’esposizione. Ecco, con i nostri bambini ancora piccoli, la visita alle botteghe è stata difficile e temeraria. Dovrebbe essere, invece, un’esperienza da godersi con lentezza e senza patemi d’animo.
All’interno si possono trovare pezzi dalle fogge molto diverse e dai colori sgargianti. Innanzitutto i “pumi”, un pomo tradizionale che sembra una pigna ma è liscio e decorato con due fogliette. I pumi sono simboli di abbondanza e fertilità, si pongono come decorazioni agli angoli dei balconi e sono spesso usati come bomboniere nuziali. Noi ne abbiamo moltissimi di diverse dimensioni sparpagliati per la casa. Vi sono poi i “capasoni”, grandi vasi che un tempo servivano come contenitori alimentari. Oggi restano soprattutto decorativi.
Vi sono poi palloncini, animali, piatti e bicchieri. Alcune botteghe d’arte organizzano esposizioni a tema: il mito di Ulisse, le fiabe, la Divina Commedia, il presepe. I nostri bimbi sono rimasti colpiti da una vetrina che mostrava una gigantesca Arca di Noè con tantissime coppie di animali coloratissimi.
Noi abbiamo acquistato una bella farfalla dalla bottega di Gemma Lutea. Altre botteghe artistiche sono quelle di Nicola Fasano, Enza Fasano, Domenico Pinto, Marco Rocco (interessante qui il design). E tantissime altre fra cui c’è davvero l’imbarazzo della scelta.
Il museo della ceramica
Sempre all’arte figulina è dedicato il Museo della Ceramica che si trova all’interno del Castello Episcopio e di cui vi consigliamo assolutamente la visita. Meravigliosa è infatti la struttura di cui è possibile visitare l’atrio interno e le sale del piano inferiore, quelle che un tempo erano le stalle.
Il Castello risale alla fine del XIV secolo ed era la residenza degli arcivescovi di Taranto. Restaurato negli anni Ottanta, appare oggi in tutta la sua maestosità con il mastio centrale a tre piani, le arcate del piano nobile visibili dall’atrio interno, il profilo e le mura che abbracciano l’intero quartiere delle ceramiche. È davvero un sito suggestivo per chi ha voglia di conoscere il museo.
Il museo è articolato in diverse sale tematiche e contigue. Mostra più di 400 manufatti tra resti archeologici, maioliche, presepi, ceramica artistica storica e contemporanea. Gli oggetti sono quasi tutti in teca, perciò è possibile visitarlo anche con bambini piccoli. Dobbiamo dire, infatti, che i nostri sono stati particolarmente colpiti dai manufatti colorati. Cartellonistica e audio ci hanno aiutato a comprendere l’esposizione pur non avendo a disposizione una guida.
- Informazioni utili: il biglietto costa 4 euro. Per i bambini dai 6 ai 14 anni 1 euro, per i ragazzi dai 15 ai 25 anni 2 euro. È gratuito per i bambini ancora più piccoli, per i disabili con accompagnatore, le guide abilitate e i giornalisti.
- Non c’è stato bisogno di prenotare perché eravamo in quattro. Per le visite di gruppo la prenotazione è obbligatoria
- In bassa stagione è chiuso il lunedì.
- È aperto dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 17.30
I murales di Grottaglie: a caccia di cartoni animati
Il motivo per cui abbiamo scelto di dedicare il nostro ultimo weekend lungo alla cittadina di Grottaglie sono tuttavia i murales dedicati ai cartoni animati e non solo. A differenza delle ceramiche (che ben conoscevamo pur non avendo mai visto il paese), abbiamo scoperto dell’esistenza di questa coloratissima forma di street art da alcune foto su Instagram. Abbiamo subito pensato che sarebbe stato molto bello portarci i bambini e tornare un po’ bambini anche noi.
Un gioco molto divertente è stato andarcene in giro facendo a gara a chi ne vedesse uno per primo. Ha vinto la nostra bambina più grande, sebbene molti dei personaggi rappresentati non li conoscesse. Lamù sensualissima o il gigantesco Goldrake. Il vergognoso Pinocchio che faceva capolini fra i tavolini di un bar oppure il Bianconiglio circondato da una cascata di rampicanti. Non siamo invece riusciti a trovare il gigantesco Ronaldo (ma tutto sommato non ne siamo poi così dispiaciuti).
I murales sono stati realizzati da Paolo Carriere, artista del luogo formatosi all’Accademia delle Belle Arti di Lecce. Alcuni conservano ancora colori molto vivi, altri invece appaiono più scoloriti. In certi casi appaiono perfettamente in armonia col luogo circostante. Naturalmente, ciascuno di noi ha eletto il suo preferito ma abbiamo cercato di fotografarli tutti.
Grottaglie: dove mangiare
Dopo avervi consigliato cosa vedere a Grottaglie, vediamo dove fermarsi a mangiare. Vi raccontiamo i posti che abbiamo provato e che ci sono piaciuti.
Per un pranzo tradizionale in trattoria siamo stati all’Osteria La Capasa, in via Chiesa Matrice , 4 alle spalle della chiesa Madre. Antipasti, primi piatti e secondi piatti propongono le specialità pugliesi e paesane soprattutto a base di carne e verdure. Vi consigliamo la prenotazione con un po’ di anticipo.
Una buona pizzeria, un po’ lontana dal centro storico, ma ricca di coperti e dall’arredamento particolare è Il Forno in via Sicilia 14. Il menù offre davvero un’ampia scelta e le pizze hanno un impasto leggero e digeribile. L’abbiamo trovata per puro caso perché i bambini volevano mangiare presto e alle 19.00 del 1 novembre la maggior parte dei locali in centro erano chiusi (o perché erano stati aperti solo a pranzo o perché troppo presto).
Buon gelato artigianale, dolci da colazione e crepe anche di mattina li abbiamo trovate nel posto preferito dal nostro figlio più piccolo: GelatiKa in Piazza Principe di Piemonte, 2. Ci siamo tornati ben tre volte in due giorni!
L’unico grande rimpianto che abbiamo è non essere riusciti a entrare (per assecondare le esigenze dei nostri figli!) nel Caffè Letterario Casa Merini invia delle Torri, 4. Libreria. Caffetteria. Winebar: c’è tutto! Un posto dalle atmosfere suggestive sia all’interno che all’esterno. Il Caffè ci è apparso come un luogo d’altri tempi, eppure estremamente vivace, pieno di giovani, di musica, di presentazioni letterarie. Per noi un paradiso. Perduto, ahinoi, ma ci ripromettiamo di tornare in paese e di non lasciarci sfuggire l’occasione di viverlo sul serio.
Grottaglie: dove alloggiare
Vediamo adesso dove alloggiare. Noi vi consigliamo di alloggiare nel centro storico in modo da sentirvi immersi nell’atmosfera ovattata del paese. Il parcheggio libero è vicino e potrete godervi le passeggiate a piedi.
Noi abbiamo trascorso i nostri due giorni presso la Dimora San Francesco, un palazzo d’epoca nell’omonima via. La struttura si compone di diversi appartamentini indipnedenti disposti su due piani. Il nostro, al piano terra, disponeva di quattro posti letto e tre camere comunicanti, separate da tende. Il bagno, a sé stante era nuovo e ben areato. Biancheria, pavimenti e arredi erano perfettamente puliti e igienizzati. Vi era inoltre una cucina attrezzata, pentole e stoviglie che non abbiamo utilizzato.
L’appartamentino può essere pertanto una comoda casa vacanza perché non gli manca la lavatrice, il lavatoio, asse e ferro da stiro e molti altri comfort, fra cui la rete wi-fi.

Ci siamo sentiti accolti con cura anche perché i proprietari ci hanno aiutato con i bagagli e ci hanno dato tante indicazioni sui luoghi da raggiungere e su dove cenare. Per la colazione avevamo a disposizione dei voucher per una colazione in un bar della zona (cornetto e cappuccino). Lo consigliamo anche per i prezzi.
Come raggiungere Grottaglie
Grottaglie è facilmente raggiungibile.
In treno: partendo da Bari è necessario raggiungere Taranto (da 1 h 06 a 1.h 20 a seconda dei treni) e poi cambiare per Grottaglie (17 minuti)
In auto: da Bari è consigliabile prendere la SS 16 fino a Fasano, quindi proseguire per Locorotondo e Martina Franca e di qui raggiungere Grottaglie (quest’ultimo tratto è un vero tuffo nella Valle d’Itria fra trulli e muretti a secco). Il tempo stimato è di circa 1.h 25.
In aereo: potete fare scalo a Bari o a Brindisi. Entrambe le città sono collegate a Grottaglie dalla ferrovia. Brindisi dovrebbe avere anche una linea diretta.
Conclusioni mon amour
Grottaglie: cosa vedere, dove mangiare, dove alloggiare. Noi ci abbiamo provato a fornirvi tutte le informazioni più utili. Ma ci sarebbe piaciuto soprattutto trasmettervi il sentimento del paese, il suo umore. L’odore della pioggia nelle strade baciate dal sole di ritorno. Le campane della Chiesa Madre che accompagnavano i nostri passi. Lo stupore davanti al profilo di una casa elegante nelle sue volute barocche seminascoste dall’edera. E anche un po’ il dispiacere per le deiezioni canine non raccolte e davvero onnipresenti…
Chi l’ha detto che per viaggiare bisogna andare lontano? Pur essendo pugliesi, ci siamo accorti di conoscere molto poco la provincia di Taranto e l’alto Salento. Perciò, approfittando del ponte di Ognissanti, non soltanto abbiamo prenotato un soggiorno di due giorni a Grottaglie, ma da qui abbiamo agevolmente raggiunto anche le cittadine di Francavilla Fontana (Br) e di Mottola (Ta) con le sue chiese rupestri e i villaggi ipogei. Si è trattato di un itinerario alternativo alla Puglia costiera e vacanziera e più vicino allo spirito del nostro Blog.
Ve ne parleremo nei prossimi articoli.