Gravina: una comunità per il ponte-viadotto
Gravina e il ponte-viadotto: una comunità unita attorno al monumento che la rappresenta e la racconta.
Poche esperienze al giorno d’oggi infiammano una comunità riunendola al di là di ogni colore politico, bega di quartiere, diffuso individualismo. E quasi sempre si tratta di eventi legati alla squadra locale di calcio o alle tradizioni folkloristiche delle feste patronali. Per questo ci piace raccontare oggi l’esperienza originale della città di Gravina in Puglia (BA) che si è mobilitata con fervore, passione e grande senso di appartenenza a sostegno del suo monumento simbolo nel censimento promosso dal FAI. Si tratta del ponte-viadotto che attraversa il burrone sulle cui pendici sorge il paese.
Il FAI e i luoghi del cuore
Il Fondo Ambiente Italiano ha dato il via alla decima edizione del censimento che ha come scopo la tutela dei luoghi del cuore, luoghi speciali, artistici e naturali disseminati in tutta l’Italia. Le comunità locali sono chiamate a candidare i loro monumenti e, da maggio fino al 15 dicembre, è aperta sul web la votazione. I primi tre classificati beneficiano di un contributo in denaro da finalizzare a un progetto di valorizzazione. Dal 2003 il progetto è riuscito a dare voce e lustro a tantissime realtà, spesso poco note, ma legate con prepotenza alla memoria o ai sentimenti di chi li ha votati.
A noi sembra sorprendente soprattutto la capacità di galvanizzare attorno alla votazione l’entusiasmo dei cittadini, il senso delle radici, l’amore per il proprio territorio. Una vera festa, insomma. Molte associazioni vecchie e nuove infatti si sono mobilitate per pubblicizzare l’iniziativa e per spingere i propri concittadini al voto. Seguire con trepidazione l’andamento della classifica, osservare la scalata del proprio monumento del cuore è un’esperienza di Amor Loci, di rara bellezza.
Ed è proprio quello che si sta verificando in questi giorni a Gravina. Tutti i cittadini ne parlano. I Social moltiplicano post e pagine nate per l’occasione, fotografie emozionali si alternano a motti in dialetto, poesia e memoria creano contenuti subito virali. Sostegno è la parola d’ordine e in questo impegno riconosciamo l’autentico spirito di provincia, un affratellamento che era proprio delle comunità di un tempo e che modernamente non è semplice ritrovare.
Vi presentiamo Gravina in Puglia
Gravina in Puglia è un comune della città metropolitana di Bari, a pochi chilometri da Matera e dal confine con la Basilicata. La caratterizza il profondo canyon scavato dall’antico omonimo torrente sulle cui pendici e in continuità con la roccia sorge la città vecchia. Il centro storico del paese, in parte abitato, in parte in abbandono, si sgrana lungo i fianchi del crepaccio e costituisce non solo una meraviglia da guardare a distanza nella luce dorata del tramonto, ma anche un labirinto di vicoli e di scale da esplorare con tutta calma. Il monumento più spettacolare di tutti è però il ponte-viadotto Madonna della Stella, attualmente al primo posto nella classifica dei luoghi del FAI.
Vi presentiamo il ponte-viadotto
Il ponte, alto 37 metri, è costituito da una successione di archi e permette il collegamento della città con la chiesetta della Madonna della Stella, collocata sull’altro lato del crepaccio. Le sue origini risalgono al XVII secolo almeno, ma fu ricostruito nel 1722 dalla famiglia degli Orsini che lo trasformò in un acquedotto allo scopo di portare sotto la città le acque delle sorgenti Sant’Angelo e San Giacomo. Percorrerlo è d’obbligo per chi visita Gravina. Lasciarsi attraversare dal vento che dà voce alla vegetazione di macchia e porta con sé i suoi odori più segreti. Ed è qui che, lo scorso anno, sono state girate le scene più spettacolari dell’ultimo 007: “No time to die” per la regia di Cary Fukunaga. Se lo avete visto avrete sicuramente ancora negli occhi il momento in cui lo stuntman di Daniel Craig nei panni di James Bond si lancia nel vuoto nel corso di un adrenalinico inseguimento. E se non lo avete ancora visto, eccovi qui il link con il trailer e con la famosa scena. Lo stesso ponte fa da scenario al Pinocchio di Garrone, uscito nelle sale nel 2019 e a Tolo Tolo di Zalone.
Insomma, dagli Orsini alle sale cinematografiche, il ponte acquedotto ha molte storie da raccontare e per l’estate 2020 – un’estate in cui si cercherà di rilanciare il turismo italiano – si prepara ad accogliere vecchi e nuovi visitatori. Già per il ponte del 2 Giugno si sono registrati moltissimi turisti provenienti dalle vicine città della Puglia e attratti dall’entusiasmante campagna promossa dal FAI. Ora capiamo perché un’intera comunità si è unita attorno al suo ponte e con tanto entusiasmo.
Conclusioni mon amour
La provincia non è solo un territorio, un’asettica circoscrizione amministrativa che pian piano stiamo smantellando. La provincia è un sentimento di appartenenza, un legame da difendere. I luoghi, i monumenti, i paesaggi minacciati dalla cementificazione, i ruderi assediati dalle erbacce disegnano la nostra topografia emotiva, riempiono la nostra memoria. E allora è uno spettacolo meraviglioso osservare la città che si unisce nello sforzo di valorizzare la bellezza e fa il tifo per il proprio ponte come se fosse la nazionale di calcio. È un segno di resistenza contro l’indifferenza e l’incuria, contro l’abusivismo e l’avanzata del brutto. È la rivincita del collettivo, dello spirito di comunità.