“Dispacci italiani, viaggi d’amore in un Paese di pazzi” è una collana della casa editrice Les Flâneur edizioni che raccoglie i racconti di un’Italia laterale ed eccentrica. A volte basta il titolo a darci il polso di un’opera e Dispacci italiani ci ha riempito subito di entusiasmo. Il curatore del progetto è Davide Grittani, scrittore e giornalista di origini foggiane. La sua collana comprenderà una serie di volumi dedicati alle regioni italiane. Al momento sono stati pubblicati solo i primi due: “Toscana. L’atelier della bestemmia” (giugno 2020) e “Nel mare di Lombardia” (gennaio 2021). Prossimamente sarà pubblicato il volume dedicato alla Puglia e a seguire tutte le altre regioni.
Si tratta di un itinerario ondivago che procede da Nord a Sud seguendo rotte emotive, visioni e nostalgie. Un viaggio attraverso frazioni e comuni che abitano l’ordinario e che dell’ordinario restituiscono la ferita e la poesia. Le regioni italiane sono colte nei loro umori sotterranei, lontano dalla retorica del pittoresco e da rotte turistiche e narrative battute. Ogni volume comprende una miscellanea di racconti scritti da autori vari, alcuni esordienti, altri molto noti, tutti comunque legati al territorio. Completano la pubblicazione stupende fotografie a tutta pagina dalle quali scaturisce un senso di straniamento e di profonda solitudine.
Perché abbiamo deciso di recensire tuttala collana? Leggendo l’introduzione a firma di Davide Grittani non potevamo fare a meno di pensare alla nostra idea di provincia. Ci siamo riconosciuti e ritrovati.
“Volevamo fotografare queste terre ricchissime eppure desolate, per ricordarci che c’è stato un tempo in cui andavamo tutti fieri della stessa cosa, tutti figli della stessa culla. Quella in cui siamo cresciuti, la stessa in cui siamo stati avvelenati. Volevamo fissare meglio queste cose, e per farlo abbiamo chiesto in prestito gli occhi di chi sembra strano, le pupille di chi sembra pazzo. E forse (e per fortuna) lo è davvero”
Dispacci italiani vol. 1: L’atelier della bestemmia
“L’atelier della bestemmia” è una raccolta di sette racconti che ricostruiscono una Toscana malinconica e inquieta. Protagonisti della narrazione sono proprio i luoghi e la relazione problematica che i personaggi vi stabiliscono. Il lettore si trova di fronte a voci e visioni differenti. Dalla nostalgia di paese delle prime due storie, alle terribili architetture di cemento armato del lungomare di Livorno. Dalle colline ferite dalla guerra, che nascondono ancora l’orrore e il non senso, a una Firenze distopica di un futuro poco rassicurante.
“I container impilati in equilibri che appaiono precari, le luci di segnalazione che ci si arrampicano addosso come fossero alberi di Natale appaiono improvvisi, in uno straniamento metafisico” (il porto di Livorno nel racconto “Segni precursori del tempo” di Veronica Galletti)
Non c’è spazio nei racconti e nelle foto per i luoghi da cartolina. Manca la Val d’Orcia con i suoi cipressi iconici o i vigneti, sogno dei turisti americani. Ma in compenso c’è la lotta degli agricoltori contro la siccità e il disinteresse dei dirigenti. Manca il Rinascimento caro alle scolaresche in gita, ma c’è spazio per i luoghi di culto di una società multiculturale: moschee nascoste da una saracinesca o la sinagoga di via Farini. Il quadro d’insieme è esattamente quello promesso nell’introduzione da Grittani: strade dimenticate dai social e dagli assessori, dai taxi e dai libri di storia dell’arte. Eppure, nonostante l’eccentricità degli sguardi, la Toscana in questi racconti la senti e la tocchi.
VOTO: otto più
Scheda vol. 1
Titolo: L’atelier della bestemmia
Autori: Sergio Nelli, Roberto Masi, Emiliano Gucci, Veronica Galletta, Marco Vichi, Massimo Campigli, Ilaria Giannini
Casa Editrice: Les Flâneur edizioni
Collana: Dispacci italiani
Anno di pubblicazione: 2020
Pagine: 171
Prezzo: 15,00 £

Dispacci italiani vol. 2: Nel mare di Lombardia
“Nel mare di Lombardia” è una raccolta che comprende dieci racconti e un omaggio ad Aldo Busi. Anche in questo volume, come in quello dedicato alla Toscana, pur nella diversità di scrittura e di sensibilità si ravvisa chiaramente un’anima comune che qui parla la lingua della solitudine. Solitudini fitte come la nebbia (e altrettanto sconfinate) caratterizzano personaggi precari, abbandonati a se stessi. Alcuni si perdono nei labirinti della città o fra i luoghi dimenticati di una provincia frammentaria, fagocitata dalla metropoli. Altri attraversano il quotidiano frenetico e dimesso, le infinite vie secondarie, inseguendo chimere o nostalgie. Alla deriva.
“La mia provincia magnifica, oggi, non ha città magnifiche, forse nemmeno più il capoluogo! In realtà è un territorio fatto di frammenti da percorrere con molta attenzione se si vuole trovare il graffio della Storia che è rimasto come l’orma di una zampa in certi luoghi: un battistero del 1000, un santuario dagli affreschi prodigiosi, una chiesa romanica che si fa largo in una radura, una villa strepitosa dei primi del ‘900 in un paese fuori mano. Frammenti, come dicevo” (da “Il sovrano che cambia d’abito” di Marta Morazzoni)
L’insieme di questi racconti lascia nel lettore una traccia dolorosa, ma poetica. La poesia è nei treni della Ferrovia Nord che corrono di sera verso la Brianza con un carico di pendolari, ma anche nelle case illuminate che per un attimo quei vagoni intercettano. È nell’Isola che un tempo raccontava il ballo liscio e il calcio balilla di un’Italia novecentesca sparita nei notturni insonni della metropoli, nella periferia stracciata e ribelle. Una Lombardia che ritroviamo anche nel corredo fotografico del volume: un viaggio emozionale che ci ricorda gli esperimenti di flânerie e di deriva metropolitana (ne abbiamo parlato nel nostro articolo dedicato ai Walkscapes, ricordate?)
VOTO: nove
Scheda vol. 2
Titolo: Nel mare di Lombardia
Autori: Stefano Izzo, Valeria Viganò, Marta Morazzoni, Valentina Fortichiari, Paola Predicatori, Barbara Garlaschelli, Elena Mearini, Stefano Corbetta, Stefano Ferri, Nicoletta Vallorani
Casa Editrice: Les Flâneur edizioni
Collana: Dispacci italiani
Anno di pubblicazione: 2021
Pagine: 218
Prezzo: 15,00 £

Il senso del viaggio
Dispacci italiani è un’idea meravigliosa. È quel genere di letteratura in cui ritroviamo il senso del viaggio e l’affondo nella provincia con le sue luci e le sue ombre. Come ci racconta Davide Grittani, la collana deve essere intesa come un vero e proprio Giro D’Italia. Oltre che un’inchiesta sullo stato di salute del nostro Paese (sta male eh, ma possiede un bel po’anticorpi perciò la lotta è aperta). Non si tratta però solo di un pellegrinaggio fra i luoghi, ma anche nella narrativa contemporanea poco mainstream.
A proposito di scrittura. Ci piace molto la coralità che sta alla base di ogni antologia: l’intreccio dei punti di vista, la dialettica costruttiva tra frammentarietà e composizione d’insieme e in fine l’armonia delle voci. Prese singolarmente, infatti, le voci narranti appaiono stranianti, visionarie, bislacche. Eppure la loro varietà non disturba, anzi costituisce la vera ricchezza dei Dispacci.
In Italia pare che i racconti si leggano poco, perciò apprezziamo ancora di più il coraggio di chi sta portando avanti questo progetto ideato da una casa editrice pugliese (concedeteci un pizzico, molto provinciale, di campanilismo).

Conclusioni mon amour
Abbiamo scoperto il secondo volume di Dispacci letterari per caso. Ne parlava una delle autrici sulla sua pagina Facebook. Abbiamo deciso subito di leggerlo, attratti dall’indicazione toponomastica e sempre a caccia, come siamo, di narrativa regionale. Solo in seguito ci siamo resi conto che il volume era parte di un progetto più grande e affascinante. Così ci siamo riproposti di leggere (e recensire!) tutte le antologie non appena verranno pubblicate.
Attendiamo con ansia l’uscita dei prossimi volumi e in particolare quello dedicato alla Puglia, previsto per giugno 2021. La letteratura è infatti uno strumento potente per arrivare al cuore dei luoghi e quindi anche al sentimento di provincia che cerchiamo, a volte con fatica, a volte con entusiasmo, di ricostruire.
Intanto consigliamo i Dispacci Lettarari ai lettori che apprezzano i testi brevi, a chi è in cerca di voci nuove. Ma soprattutto a chi, come noi, ha un debole per la flânerie (anche narrativa).
Che ne pensate?

Buona sera,le volevo chiedere di essere avvisato per le prossime uscite.Grazie.
Certo, non appena saranno pubblicati gli altri volumi ne parleremo