Vi proponiamo le mete più suggestive per trascorrere il Carnevale in Puglia: 5 paesi che storicamente si sono distinti per festeggiamenti e riti legati a questa irriverente ricorrenza.
Putignano, Manfredonia, Massafra, Gallipoli e Mesagne ci raccontano di una tradizione antica che negli ultimi anni ha fatto da volano al turismo. Tutte le manifestazioni legate al Carnevale si innestano, infatti, nel cuore dei paesi, rivelando le strade, le piazze e gli scorci nella loro veste più festosa.
In molti casi, da parte di enti turistici e amministrazioni comunali vi è la precisa volontà di destagionalizzare gli eventi, rendendoli patrimonio culturale e folkloristico permanente.
Ciascuno di questi paesi ha poi una maschera tipica a cui è legata una storia divertente e un significato simbolico. Scopriamoli insieme!
Molti degli eventi tradizionali e delle iniziative previste per il Carnevale 2022 in Puglia sono rimandati alla primavera o all’estate a causa della pandemia. I comuni tuttavia si sono organizzati con iniziative alternative che hanno lo scopo comunque di onorare il periodo e lo spirito carnascialesco.
Carnevale in Puglia: 5 paesi per 5 province
Abbiamo scelto di raccontare 5 paesi pugliesi – uno per ogni provincia (ad eccezione della BAT) – caratterizzati da un Carnevale storico ricco di eventi e riti che vengono dal passato. Pur avendo molti elementi in comune, come la tradizionale sfilata dei carri allegorici, ciascuno di essi si distingue per caratteristiche, personaggi e simboli suoi propri.
Forse non saranno note come le maschere del carnevale veneziano o napoletano, ma anche in Puglia ricorrono figure tipiche e buffonesche che rappresentano lo spirito dissacrante della festa. E dopo balli, canti e scherzi, i festeggiamenti si concludono quasi sempre con il funerale del Carnevale che apre la Quaresima. Sacro e profano si mescolano e si legano a una ritualità che affonda nell’antica civiltà contadina.
Putignano (Ba): il Carnevale più lungo d’Italia (e il più famoso della Puglia)
Il Carnevale di Putignano è il più lungo d’Italia perché si apre nel giorno di Santo Stefano, il 26 dicembre. Ricorre in questa data la Festa delle Propaggini, primo rito interessante. Altro momento importante è poi il 17 gennaio, il giorno di Sant’Antonio Abate, in cui si dà il via ai festeggiamenti veri e propri. Successivamente il Carnevale procede di giovedì in giovedì ciascuno dei quali è dedicato alla satira contro un gruppo sociale preciso e in un ordine che non cambia: Monsignori, Preti, Monache, Vedovi, Pazzi (uomini non sposati), Donne sposate, Cornuti (gli uomini sposati). Il Carnevale si conclude a mezzanotte del martedì grasso con i 365 rintocchi della Campana dei Maccheroni.
La maschera tipica è Farinella che è anche il simbolo della città: un giullare variopinto come Arlecchino ma con cappello a doppio sonaglio.
Il Carnevale 2022 rimanderà le sfilate dei carri allegorici all’estate. Per onorare la tradizione, tuttavia, ogni giovedì a partire dal 3 febbraio alle ore 19.00 si terranno in diretta Facebook sulla pagina del Carnevale di Putignano “i giovedì del Carnevale”. Saranno approfondimenti storici, culturali e folkloristici capaci di rimarcare la forte identità del territorio.
Una curiosità storica
La Festa delle Propaggini e il carnevale di Putignano nascono nel 1394. Il pericolo rappresentato dalle incursioni dei pirati spinse i Cavalieri di Malta a traslare le reliquie di Santo Stefano dalla città Monopoli, sulla costa, a Putignano. I contadini impegnati nei lavori di innesto della vite (con la propaggine), vedendo la processione che accompagnava le ossa, lasciarono i campi per seguire il santo con balli e canti, fischi e lazzi. Tali festeggiamenti invocavano la fertilità dei canti e l’abbondanza. Elementi che sono rimasti alla base del Carnevale.
Dal 1394 ad oggi, nonostante la pandemia, siamo giunti alla 628esima edizione.

Manfredonia (Fg): c’era una volta la Sfilata delle Meraviglie
Il Carnevale di Manfredonia nel 2022 è arrivato alla sua 68esima edizione. Come per il Carnevale di Putignano anche qui l’amministrazione comunale ha deliberato di rinviare i festeggiamenti alla primavera-estate, inserendolo in un progetto di promozione turistico-culturale.
Il Carnevale è qui solitamente scandito da tre manifestazioni:
- la Sfilata delle Meraviglie, dal 1998 patrocinata dall’Unesco, in cui si avvicendano gruppi mascherati di bambini con coreografie e costumi preparati dalle scuole (prima domenica);
- la Sfilata dei carri allegorici (seconda domenica)
- la Golden Night prima parata dei carri di cartapesta e gruppi in maschera nel martedì grasso;
- la Notte Colorata, pazza parata a chiusura dei festeggiamenti in cui si riuniscono tutti i gruppi delle precedenti sfilate.
Figura tipica del carnevale di Manfredonia è Ze Pèppe, un contadino ruspante di cartapesta, amante del vino, che dopo i bagordi muore di polmonite mettendo fine ai festeggiamenti. Il suo fantoccio viene bruciato e il falò rappresenta la rinascita della natura dopo il periodo invernale. La fertilità dei campi che si preparano a rifiorire.
Una curiosità storica
Un tempo il carnevale di Manfredonia era chiamato carnevale sipontino perché le sue origini risalirebbero all’epoca della città di Siponto, colonia romana dal 189 a.C. In tempi più moderni, subito dopo la prima guerra mondiale, si diffusero le “socie”, gruppi di uomini e donne che nel corso del carnevale ballavano fino a notte fonda. Successivamente i festeggiamenti hanno preso il nome di Carnevale Dauno. Le edizioni del Carnevale storico si contano a partire dal 1954.

Massafra (Ta): un Carnevale 2022… in miniatura
Il Carnevale di Massafra si apre nel giorno di Sant’Antonio Abate, il 17 gennaio. Anche qui siamo di fronte a una manifestazione che negli ultimi anni ha assunto portata nazionale. E anche qui la 68esima edizione sarà rinviata all’estate. Tuttavia il Comune ha organizzato una gara di carri allegorici in miniatura. Sono ben sette le associazioni in gara con i loro progetti realizzati e consegnati il 1 Febbraio.
Tutti i loro lavori faranno parte del Museo della Cartapesta e del Carnevale storico che si realizzerà nella Cittadella del Carnevale per la quale sono stati acquistati dal comune alcuni capannoni lungo la via Appia. La Cittadella diventerà un grande laboratorio in cui allestire i carri di argilla e cartapesta. C’è inoltre la volontà di inserire il Carnevale in un progetto turistico di più ampio respiro, nel cuore di una città che fa parte del Parco Naturale Terra delle Gravine.
La maschera tipica di Massafra è Gibergallo, un clown. Indossa un frac bianco e nero e una maglia a strisce gialle e rosse e porta un gallo al guinzaglio. Segue anche Lu Pagghiuse, mezzo menestrello e mezzo contadino. Si presenta con il “cupa-cupa”, un antico strumento musicale popolare.
Una curiosità storica
In origine all’inizio del Carnevale veniva benedetto il bestiame e si organizzavano canti e balli attorno ai falò. La festività affonda nella cultura contadina ed è legata ai riti di fertilità della terra. Altra usanza irriverente diffusa in passato era il lancio di cannellini e fagioli da parte dei contadini contro i signori in carrozza. Oggi, in luogo dei fagioli, si preferisce lanciare i più innocui coriandoli o scambiarsi confetti.

Gallipoli (Le): il Carnevale de Lu Tidoru
Il Carnevale di Gallipoli ha avuto la sua prima edizione nel 1941. Dovrebbe essere alla sua 81esima edizione, ma con la pandemia i festeggiamenti potrebbero anche qui essere rimandati o sospesi.
Il Carnevale inizia anche qui nel giorno di Sant’Antonio abate, il 17 gennaio, in via Ribera con l’accensione della focara. Il grande falò si compone di rami di ulivo e vecchi mobili. I falò rinviano al mito pagano di Prometeo e sono un rito propiziatorio per la buona riuscita del Carnevale.
La festa cittadina vera e propria si svolge nell’ultima domenica e nel martedì grasso con una sfilata di carri nella via centrale della città. Ogni anno viene scelto il tema attorno a cui si organizza la parata.
La maschera tipica è Teodoro, Lu Tidoru un soldato metà giallo metà rosso che, di ritorno al suo paese, chiese alla madre Caremma delle polpette prima della Quaresima. Nell’ingordigia dell’abbuffata morì soffocato. Per chiudere il Carnevale si rappresenta il suo funerale a cui partecipa la madre e le “chiagimorti”, delle prefiche che piangono. Che in realtà sono ragazzi vestiti da donna. Ceremma, invece, rappresenterebbe proprio la Quaresima.
Una curiosità storica
Il primo carnevale gallipolino risale alla prima metà del secolo scorso: il 1941. Si ritiene però che i primi riti fossero di già presenti nel medioevo.

Mesagne (Br): Grappolino e Pizzica Pizzica
Il Carnevale di Mesagne è uno dei più importanti della provincia di Brindisi. Anche qui troviamo la sfilata dei carri di cartapesta e la rivisitazione in chiave satirica della realtà. Ogni edizione è dedicata a un tema e vi partecipano le principali associazioni cittadine.
I carri sfilano lungo stand di prodotti enogastronomici, fra esibizioni musicali e balli, in modo che l’evento si radichi perfettamente nella cultura e nel folklore cittadino. La manifestazione è stata a volte ripetuta d’estate in modo da coinvolgere i turisti che sono più numerosi in alta stagione.
Le maschere tipiche sono qui Grappolino e Pizzica Pizzica
Una curiosità storica
Il Carnevale di Mesagne è uno dei più antichi d’Italia. Mesagne sorge sull’antica via Appia e il carnevale viene fatto risalire alla festa latina dei Lupercalia che si celebrava alla fine di febbraio. Il Carnevale moderno invece risalirebbe al XVIII secolo. Dopo una pausa risalente ai primi anni Duemila, le manifestazioni sono riprese nel 2013, ma la pandemia ha nuovamente arrestato le feste.

Conclusioni mon amour
Vi abbiamo suggerito 5 posti dove la festa del Carnevale in Puglia è particolarmente sentita e affonda nel patrimonio storico culturale.
La scoperta della regione infatti passa anche attraverso le sue manifestazioni folkloristiche e il Carnevale ci offre un’immersione totale fra canti tradizionali, balli, arte popolare e maschere tipiche. Lunga e scoppiettante è, per esempio, l’elenco delle maschere del carnevale salentino, delle quali ci ha colpito soprattutto il folletto di Aradeo (Le), lu Siacuddhruzzu. È un ometto basso e panciuto che si aggira per le case e per le strade facendo i dispetti e turbando il sonno dei malcapitati. Ma tante e svariate sono le leggende che ruotano attorno alle maschere tradizionali.
La provincia, come la intendiamo noi, è proprio questa qui: un ricco repertorio di storie e di echi che muovono dal passato ma colorano anche il presente.
Anche se nel 2022 gli eventi pubblici sono nuovamente limitati, noi terremo d’cocchio il calendario delle feste di questi paesi. I comuni potrebbero rimandare i festeggiamenti, proporli in extremis, oppure organizzare delle manifestazioni ridotte o alternative.
Che ne dite? Come si festeggia il carnevale dalle vostre parti? Le tradizioni ci fanno sempre gola, non esitate perciò ad aggiungerle di nuove o ad integrare le informazioni qui raccolte. Intanto vi invitiamo a leggere dei Dolci di Carnevale tipici della Puglia. Anche questi sono una ghiotta sorpresa!