Avete mai pensato ai borghi come a luoghi dove andare a vivere definitivamente o per periodi più lunghi di una vacanza tradizionale? Grappoli di case antiche, strade lastricate, campanili che emergono da quinte rocciose e silenzio. Dei borghi abbiamo spesso una visione romantica. Meta di un turismo che con gli anni sta crescendo, i piccoli paesi diroccati sono anche luoghi fuga, di ritorno al passato. Ma il passato non basta a definirli.
Anche il futuro è dei borghi e dei piccoli paesi, lo sostiene l’architetto Stefano Boeri, ordinario di Urbanistica al Politecnico di Milano, in un’intervista di qualche mese fa apparsa sulla Repubblica. Sempre più spesso ci si sposterà dai grandi centri ai piccoli paesi. E sarà un vero e proprio cambiamento di paradigma: dalle metropoli ipertrofiche ad altissima densità al ripopolamento diffuso dei paesini.
Perciò oggi abbiamo deciso di selezionare un certo numero di borghi dove andare a vivere. Luoghi dove acquistare casa a prezzi molto bassi in cambio dell’impegno a ristrutturarla in tempi brevi. Il progetto si chiama “Case a 1 euro”, un’iniziativa che per ora ha attratto soprattutto investitori stranieri, affascinati dall’Italia e dai suoi paesaggi più segreti.
Perché scegliere di vivere in un borgo
Benché oggi la maggior parte della popolazione abiti in città grandi, l’alta concentrazione di persone in uno stesso luogo sta diventando un modello di vita pericoloso. Le metropoli sono sotto certi aspetti sistemi fragili. Pensiamo alla recente pandemia e a come densità demografiche elevate si siano rivelate più difficili da gestire. E pensiamo anche alle polveri sottili e all’inquinamento come cifra delle grandi città. Abbandonare la metropoli a favore dei piccoli centri di provincia, potrebbe essere l’occasione di una vera svolta. In Inghilterra del resto è già una tendenza in atto, indice della ricerca di ritmi più lenti e di uno stile di vita più salutare.

Scegliere di ripopolare borghi e paesini, inoltre, significa ridare slancio a luoghi spesso bellissimi, ma dimenticati. L’Italia, da Nord a Sud, ne è ricchissima. Molti sono stati riscoperti di recente e sono nati veri e propri circuiti come I Borghi più Belli d’Italia o Borghi Autentici che hanno lo scopo di valorizzarli. Botteghe artigianali, negozi tipici e attività ricettive hanno poi ridato nuova linfa a queste piccole realtà in lotta contro lo spopolamento e l’emigrazione giovanile. Il turismo si è rivelato vitale e ha funzionato bene laddove non ha snaturato l’autenticità del borgo e non ne ha stravolto la fisionomia.
Borghi: definizione
Un borgo è un piccolo paese, generalmente rinchiuso da antiche mura. Nel medioevo vi risiedevano nobili e potenti, mentre i contadini che abitavano all’esterno vi si rifugiavano solo in caso di attacchi. Spesso i borghi sorgono in altura, in zone interne ed isolate, poiché in origine si trattava di vere e proprie rocche. Vi sono però anche borghi marinari e rurali con caratteristiche difensive diverse, ma accomunati comunque dalle piccole dimensioni e dalla presenza di fortificazioni. Nelle città più grandi spesso è il centro storico ad avere le peculiarità di un borgo: mura di recinzione, un perimetro non troppo esteso e una pianta medievale. Oppure è la frazione isolata di un comune o gruppi di case sparse.
Borghi fantasma
E poi ci sono i borghi fantasma. I borghi abbandonati che raccontano, con le loro case vuote e cadenti, storie interrotte. Da eventi naturali improvvisi o da un lento ma inesorabile spopolamento.
Ne abbiamo visitati due in Basilicata: Craco (Mt), svuotato in seguito a smottamenti del terreno e Campomaggiore Vecchio (Pz), distrutto da una frana. Ma in Italia ce ne sono molti altri soprattutto lungo l’Appenninno. Famoso è il caso di Civita da Bagnoregio (Vt), la città che muore. Il paese è stato negli ultimi anni letteralmente preso d’assalto dai turisti. E la sua immagine panoramica è diventata una vera e propria icona dei borghi fantasma. E nella nostra Puglia? Vi abbiamo parlato, percorrendo la via Peuceta, del Casale di Balsignano (Ba) disabitato in realtà da secoli. Ma è la Toscana con i suoi 19 borghi abbandonati a detenere il record dei paesi fantasma, seguita dal Piemonte e dalla Liguria.
Balsignano è un casale medievale abbandonato da secoli Campomaggiore Vecchio era noto come il Paese dell’Utopia. Fu distrutto da una frana.
Dei 5800 paesi con meno di 5000 abitanti, più di 2000 sono parzialmente o totalmente in abbandono.
Borghi dove andare a vivere: comprare casa a 1 euro
Da qualche anno molti comuni hanno messo in atto interessanti iniziative volte a favorire il ripopolamento dei borghi. Come? Attraverso bandi che consentono l’acquisto di antichi immobili in stato di abbandono e deterioramento a un prezzo simbolico. Molti bandi sono stati già chiusi perché sono partiti cantieri per tutti gli edifici a disposizione, come è accaduto a Fabbriche di Vallico e Vergemoli in Garfagnana. Altri per mancanza di acquirenti. Molti sono invece ancora attivi.
Elenco
Chi compra si impegna a recuperarli, a metterli in sicurezza, ad abitarci o ad avviare attività commerciali entro 365 giorni dall’acquisto. Borghi dove andare a vivere o dove mettere in moto start up coerenti allo spirito del progetto. Vi elenchiamo alcune occasioni interessanti ancora in atto, ne scegliamo 10:
- Sardegna: Ollolai (Nu) nel cuore della Barbagia. Il primo bando si è chiuso. Ma è in atto il progetto Ollolai.Capitale volto, tra l’altro, all’individuazione di nuovi immobili per il bando Case a 1 euro. Da tenere d’occhio;
- Sardegna: Montresta (Nu) nell’antica regione della Planargia;
- Sicilia: Sambuca (Ag) proclamata il Borgo dei Borghi 2016. È disponibile sul sito istituzionale l’elenco e la planimetria di tutti gli immobili in vendita;
- Puglia: Caprarica di Lecce (Le) nel Salento centro orientale e poco distante sia dall’Adriatico che dallo Jonio;
- Campania: Zungoli (Av) che fa parte dell’Associazione Europea delle vie Francigene, dei Borghi più belli d’Italia ed è Bandiera Arancione per il Tournig Club;
- Abruzzo: Lecce nei Marsi (Aq) nel Parco Nazionale d’Abruzzo: qui lo spopolamento è diventato più intenso dopo il terremoto del 2009;
- Lazio: Patrica (Fr) nella Valle del Sacco e vicino ai Monti Lepini;
- Toscana: Montieri (Gr): il progetto ha portato alla vendita di diversi immobili e sono stati aperti numerosi B&B che hanno dato slancio al turismo nel paese;
- Marche: Cantiano (Pu), lungo il tracciato della via Flaminia che collega Roma all’Adriatico;
- Piemonte: Borgomezzavalle (Vb), un comune che conta oggi solo 317 abitanti
In Toscana sono stati aperti molti cantieri. Qui siamo a Montieri (Gr) Ph credit CANVA Zungoli (Av) fa parte dei Borghi più Belli d’Italia ed è bandiera arancione per il Touring Club. Ph Credit CANVA
Conclusioni mon amour
Noi, lo confessiamo, siamo particolarmente allettati da questa prospettiva e da un paio di paesini in elenco. Il nostro amore per i borghi ci ha spinto a sceglierli spesso come orizzonte di viaggio. Più di una volta abbiamo provato a immaginare come sarebbe stato vivere in un borgo di poche anime, interno e marginale. Provincia della provincia. Ma finora non abbiamo seguito fino in fondo la nostra fantasia.
Trasferirsi in un borgo può essere l’occasione di un vero e proprio cambiamento di vita. Una scelta che richiede, accanto alla capacità di sognare, coraggio e lucidità. Molti progetti delle Case a 1 euro si sono rivelati fallimentari e non hanno avuto seguito. È ciò che è accaduto a Pizzone (Is) in Molise e in alcuni paesini siciliani. Il progetto di ripopolamento di un borgo dovrebbe essere di più ampio respiro e probabilmente interessare non solo il singolo comune. Al di là della ristrutturazione degli edifici bisognerebbe provvedere a un sistema di incentivi e detassazioni per chi voglia intraprendere un’attività all’interno dei borghi. Favorire la banda larga. Migliorare le vie di comunicazione. Questioni che, pur riguardando aree marginali, spettano alla politica centrale.

Spesso l’intraprendenza del singolo non basta, ma è un requisito fondamentale. In ogni caso, la strada indicata da Boeri resta aperta e sempre più persone iniziano a percorrerla.